Il monitoraggio umidità è una delle attività principali cui è preposto il progettista termotecnico. Questi infatti riveste un ruolo fondamentale per la corretta progettazione e manutenzione degli edifici.
I danni provocati da umidità e infiltrazioni idriche sono tra i più comuni e onerosi per le strutture. Possono infatti compromettere in modo irreversibile l’integrità dei materiali da costruzione, causando cedimenti, distacchi di intonaco e muffe.
Monitorare costantemente il livello di umidità interno alle murature e nei sottofondi consente di rilevare per tempo eventuali anomalie, individuare la causa e predisporre gli interventi necessari, evitando che piccole criticità si trasformino in danneggiamenti strutturali.
I sensori digitali utilizzati dal progettista per queste analisi permettono di conoscere in ogni momento la distribuzione dell’umidità, mappando le aree più a rischio e prevenendo la formazione di muffe e la degradazione dei materiali.
Considerata la delicatezza di questo fattore, il monitoraggio umidità diventa quindi una delle attività chiave del termotecnico al fine di valutare lo stato di conservazione degli edifici e preservarne nel tempo l’integrità strutturale, la salubrità degli ambienti e il comfort abitativo.
Monitoraggio umidità: Rilevazione in fase progettuale
Il controllo dell’umidità negli edifici è un aspetto cruciale che il tecnico esperto di progettazione termo-igrometrica non può tralasciare. Effettuare accurate rilevazioni del tasso di umidità nei sottofondi e nelle murature consente di individuare eventuali patologie dovute a eccessiva umidità, la cui presenza può compromettere la durabilità dell’involucro e la salubrità degli ambienti interni.
Strumenti specifici come igrometri digitali permettono di monitorare in modo puntuale il livello di umidità in profondità nei materiali da costruzione. I dati ricavati sono fondamentali per progettare idonee barriere antivapore e predisporre adeguati sistemi di VMC ventilazione meccanica controllata che garantiscano un corretto ricambio d’aria ed evitino ristagni.
Particolare attenzione va posta nelle zone più sensibili quali fondazioni, giunti di dilatazione e angoli della copertura dove è maggiore il rischio di condense. Solo analizzando le reali condizioni igrometriche dell’edificio è possibile intervenire in maniera mirata con soluzioni in grado di prevenire la formazione di muffe e garantire il benessere microclimatico degli occupanti. Eventuali irregolarità riscontrate durante le rilevazioni igrometriche devono essere valutate dal progettista al fine di predisporre idonei deumidificatori o soluzioni di cappotto ventilato che contribuiscano al controllo della condensazione interstiziale.
I dati rilevati in cantiere permettono inoltre di tarare nel modo ottimale i sistemi di ventilazione forzata, impostando parametri di ricambio dell’aria e controllo dell’umidità compatibili con le reali esigenze di deumidificazione dell’involucro.
Monitoraggio di temperatura ed umidità: Monitoraggio in cantiere e post cantiere
Il monitoraggio igrometrico deve essere effettuato sia durante la realizzazione dell’involucro edilizio in cantiere, sia al termine dei lavori, al fine di conoscere le cause dell’umidità e prevenire i danni a essa correlati.
Monitorare puntualmente il tasso di umidità nei materiali da costruzione durante la posa in opera, ad esempio effettuando rilevazioni nelle murature in fase di stesura delle malte, permette di verificare l’adeguato grado di stagionatura dei materiali e prevenire il rischio di fenomeni di condensa interstiziale.
Anche il controllo igrometrico post cantiere mediante sonde nelle intercapedini murali riveste un ruolo cruciale al fine di verificare l’effettiva tenuta degli involucri. Eventuali picchi di umidità riscontrati possono servire a individuare criticità costruttive, da sanare con adeguati interventi di impermeabilizzazione o ventilazione.
Monitorare nel tempo l’andamento delle condizioni igrometriche consente dunque di escludere la presenza di infiltrazioni di acqua nell’involucro in modo da evitare la formazione di muffe e garantire un microclima interno sano e duraturo nel tempo.
Monitoraggio temperatura e umidità: La diagnosi in edifici esistenti
Nei casi di umidità riscontrata in edifici esistenti, il progettista termotecnico ha il compito di effettuare una completa diagnosi delle cause mediante strumentazioni idonee. Sensori capacitivi in grado di rilevare la distribuzione del tasso di umidità sia in superficie che in profondità nelle murature permettono di individuare con precisione l’entità e l’estensione del danno. Inoltre, termocamere a infrarossi consentono di valutare la presenza di eventuali ponti termici generati da difetti costruttivi.
L’incrocio dei dati ricavati da queste analisi specifiche è valutato dal progettista al fine di risalire alla radice del problema, che può essere dovuto a fattori quali risalita capillare, fenomeni di condensa interstiziale, cattiva manutenzione di coperture o proto.
Sulla base della diagnosi, il progettista termotecnico può quindi proporre le idonee soluzioni di risanamento atte a eliminare la causa dell’umidità e ristabilire le normali condizioni igrometriche dell’edificio, mediante ad esempio impermeabilizzazioni, realizzazione di cappotti ventilati o efficientamento dei sistemi di aerazione.
Il monitoraggio nel tempo mediante sonde digitali permette di verificare l’effettiva risoluzione del problema e apportare eventuali migliorie al progetto di risanamento. La relazione diagnostica redatta dal progettista riveste un ruolo importante anche ai fini assicurativi e per la certificazione energetica, in quanto attesta lo stato dell’arte e le azioni correttive intraprese.