Casa attiva: sostenibilità e comfort al primo posto

casa attiva

Oggi in edilizia esistono diverse tipologie di costruzioni, tra cui la casa passiva, la casa attiva o la casaclima. Ognuna di queste presenta vantaggi e caratteristiche uniche, ma tutte hanno in comune l’attenzione per la sostenibilità ambientale. La casa passiva, ad esempio, si basa su un’alta efficienza energetica e un’ottima tenuta termica, mentre la casaclima punta sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e il recupero di calore. La casa attiva è caratterizzata dall’impiego di tecnologie avanzate e sistemi di automazione per garantire comfort abitativo e ridurre al minimo il consumo di energia.

 

La richiesta di case attive sta crescendo rapidamente in Europa, dove sempre più persone sono alla ricerca di soluzioni abitative sostenibili e a basso impatto ambientale. Secondo un rapporto del 2021 dell’European Market Observatory for Energy Efficient Buildings (EMO-EEB), il mercato delle case a energia zero (che include case attive e caseclima) in Europa è in costante crescita, con un aumento annuo medio del 14,6% tra il 2010 e il 2019. In particolare, la Germania, l’Austria e la Svezia sono i principali mercati per le case attive in Europa.

 

Casa attiva: cos’è e come funziona

La casa attiva è un’abitazione che integra tecnologie innovative per migliorare la sostenibilità e il comfort degli ambienti domestici. In una casa attiva, l’energia è prodotta e utilizzata in modo efficiente, grazie all’uso di fonti rinnovabili e a tecnologie avanzate di gestione dell’energia. Si tratta di costruzioni dotate di soluzioni intelligenti per l’automazione domestica, come sistemi di controllo dell’illuminazione e della temperatura, che permettono di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e migliorare il comfort degli ambienti.

 

Per rendere una casa attiva, è necessario fare ricorso a una serie di tecnologie e di soluzioni progettuali che tengano conto dei bisogni e delle esigenze dell’abitante. L’approccio alla progettazione di una casa attiva parte dalla definizione di obiettivi di sostenibilità e di efficienza energetica, che sono poi tradotti in scelte progettuali specifiche. Queste scelte riguardano, ad esempio, l’isolamento termico delle pareti, la scelta dei materiali, l’installazione di impianti fotovoltaici o geotermici (ad esempio come le pompe di calore geotermiche), la realizzazione di sistemi di ventilazione naturali o di recupero del calore. La casa attiva può essere dotata di sistemi di automazione avanzati, come sensori di movimento, di luminosità o di presenza, che permettono di regolare in modo efficiente l’utilizzo delle risorse e di migliorare la qualità della vita degli abitanti.

 

Casattiva e fasi di progettazione

La progettazione di una casa attiva prevede diverse fasi che mirano a identificare gli obiettivi di sostenibilità e a tradurli in scelte progettuali specifiche. La progettazione di una costruzione del genere può e deve essere affidata ad esperti del settore, come ad esempio un termotecnico specializzato in costruzioni dell’edilizia sostenibile.

 

Una delle prime fasi della progettazione consiste nell’analisi del contesto e dell’orientamento dell’edificio. La posizione della casa rispetto al sole e la forma dell’edificio sono elementi fondamentali per massimizzare l’utilizzo delle fonti rinnovabili, come l’energia solare e l’energia eolica. La scelta dei materiali e delle tecnologie per l’isolamento termico, la produzione di energia elettrica e di calore e la gestione della ventilazione, devono essere integrate nella progettazione architettonica dell’edificio, al fine di massimizzare l’efficienza energetica e il comfort degli ambienti.

 

Una volta identificati gli obiettivi e le soluzioni tecnologiche per la casa attiva, la fase successiva consiste nella progettazione degli impianti e delle tecnologie da utilizzare. In questa fase, sono individuati i dettagli tecnici dell’installazione di pannelli solari, turbine eoliche, pannelli solari termici e impianti di ventilazione naturale e di recupero del calore.

 

La casa attiva richiede una gestione intelligente dell’automazione domestica, che deve essere integrata nella progettazione dei sistemi di controllo dell’illuminazione e della temperatura, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e migliorare il comfort degli ambienti. Tutto questo richiede una stretta collaborazione tra architetti, ingegneri e termotecnici specializzati, che lavorano insieme per garantire un risultato efficiente e sostenibile.

 

Casaattiva VS casa passiva: le differenze

Le Case Attive e le Case Passive sono entrambe volte alla sostenibilità e all’efficienza energetica, ma presentano differenze fondamentali. La Casa Passiva si concentra sull’isolamento termico e sull’ottenimento di un basso consumo energetico, tramite l’utilizzo di soluzioni passive come l’isolamento termico, la ventilazione controllata, le finestre a triplo vetro e l’orientamento solare. Al contrario, la Casa Attiva prevede anche la produzione di energia, tramite l’installazione di pannelli solari eolici o geotermici, per garantire un surplus di energia che possa essere utilizzato durante i periodi di picco o venduto alla rete.

 

Inoltre, la Casa Attiva ha un sistema di controllo domotico più avanzato rispetto alla Casa Passiva, che permette di monitorare e controllare l’energia prodotta e consumata, la temperatura interna, la ventilazione e l’illuminazione. La Casa Passiva, invece, ha un sistema di controllo meno sofisticato, basato principalmente sulla regolazione manuale dei singoli impianti. In conclusione, sebbene entrambe le soluzioni siano vantaggiose dal punto di vista ambientale ed economico, la Casa Attiva presenta un livello di automazione e di efficienza energetica superiore rispetto alla Casa Passiva.